Il nuoto fa bene. Un’opinione comune predica da decenni la completezza di questo sport, basandosi su presupposti fondati e – ovviamente – sulla pratica consapevole e intelligente.

Lo sanno gli specialisti che da sempre lo consigliano come terapia naturale contro il mal di schiena e tutta una serie di comunissimi disturbi della colonna vertebrale. Può quindi diventare un alleato importante nelle fasi di riabilitazione dell’apparato muscoloscheletrico, a seguito di traumi, interventi chirurgici o inattività forzata.

A differenza di altre attività in cui si lavora in maniera asimmetrica, il nuovo va ad allenare in maniera armonica quasi tutti i distretti muscolari, senza causare stress, ed evitando sollecitazioni eccessive su articolazioni, tendini, legamenti e tessuti di sostegno vari.

Questo sport riesce così a rinforzare tutti quei muscoli che svolgono una funzione di sostegno o rivestimento nei confronti della colonna vertebrale: dorsali, lombari, spalle, bicipiti e tricipiti, senza dimenticare il ruolo chiave della parete addominale. Se poi, al nuoto vengono associati altri percorsi di allenamento personalizzati e di ginnastica posturale, i benefici possono essere addirittura ottimizzati.

Ma per ottenere un reale effetto terapeutico, non bisogna improvvisarsi nuotatori senza criterio: occorre apprendere gli stili più idonei, al fine di migliorare e non danneggiare la propria schiena: il più raccomandato e quello a dorso, in quanto non implica nessun inarcamento della schiena. Semaforo verde anche allo stile libero, purché venga praticato sotto la supervisione di un istruttore preparato. Attenzione, poi per tutti gli stili frontali, in quanto comportano sollecitazioni alla colonna vertebrale. Da evitare inoltre lo stile a rana, che rischia di accentuare l’iperlordosi lombare.

Bene sarebbe servirsi di un galleggiante o di una tavoletta per stabilizzare meglio il corpo immerso, mentre gli occhialini possono aiutare l’aspirante nuotatore a mantenere costante la visibilità, dentro e fuori dall’acqua. E’ opportuno, infine, ribadire l’importanza del riscaldamento: occorre infatti preparare al meglio il corpo all’attività fisica, per evitare che sopraggiungano lesioni o contratture varie.